Tenuta San Guido
Sassicaia 2017 Bolgheri Doc Tenute San Guido Gift Box
Sassicaia 2017 Bolgheri Doc Tenute San Guido Gift Box
Sassicaia 2017 Bolgheri Doc Tenute San Guido
Vitigno: Cabernet Sauvignon 85 % Cabernet Franc 15%
TIPOLOGIA DI TERRENI
Mostrano caratteristiche morfologiche diverse e composite, con presenza di zone calcaree ricche di galestro, nonché di pietre e sassi e parzialmente argillosi. Gli impianti di produzione si trovano ad un’altitudine media compresa fra gli 80 e i 400 metri s.l.m., con esposizione a Ovest/ Sud-Ovest.
ANDAMENTO CLIMATICO
L’annata 2017 è stata alquanto calda ma per molti aspetti diversa da precedenti annate, come ad esempio la 2003 o la 2012. L’autunno e la prima parte dell’inverno sono stati caratterizzati da temperature rigide, condizionate dai venti di tramontana e media piovosità. Aspetti che hanno consentito il fermo vegetativo, contenuto i principali parassiti della vite e mantenuto in equilibrio le riserve idriche dei terreni. Il clima bizzarro dell’inizio primaverile, con temperature che già a fine marzo erano ben al di sopra delle medie, ha condizionato il buon andamento della fioritura e dell’allegagione, dando origine a grappoli più piccoli e minore presenza di acini. L’estate è proseguita con giornate di sole, temperature calde e assenza di piogge fino alla fine di luglio. A Ferragosto, con l’inizio della maturazione fenolica delle uve, una perturbazione di origine atlantica ha portato piogge per 2 o 3 giorni e fatto calare sensibilmente le temperature. Si sono create le condizioni ideali per favorire il completamento della maturazione fenolica delle uve, più che di quella tecnica. L’alternanza delle temperature notturne e diurne, registrata da metà agosto fino a fine settembre, ha favorito lo sviluppo degli aromi primari e secondari, ed altrettanto ha determinato l’innalzamento delle acidità, un evento veramente indispensabile per dare freschezza e eleganza ai mosti.
VENDEMMIA
La vendemmia. interamente manuale, è iniziata con circa 8 giorni di anticipo partendo dal 30 Agosto con la raccolta delle uve di Cabernet Franc e proseguendo poi con la raccolta del Cabernet Sauvignon, prima dagli impianti posti a quote altitudinali più basse e completandosi a fine settembre con quelli posti sulle alte colline, a circa 360 metri sul livello del mare (Vigna di Castiglioncello e Vigna del Quercione) tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre.
VINIFICAZIONE
Selezione uve tramite tavolo di cernita, per eliminare impurità e qualsiasi presenza di acinellatura. Soffice e delicata pressatura e diraspatura delle uve avendo cura di non rompere l’integrità degli acini. Successiva fermentazione alcolica spontanea in acciaio inox a temperatura controllata intorno ai 28°/30°C (senza alcun inoculo di lieviti). Le macerazioni sono state protratte per circa 11-12 gg per il Cabernet Franc e di 13-14 gg per il Cabernet Sauvignon. Frequenti rimontaggi all’aperto e operazioni di délestage ripetute durante la fermentazione alcolica hanno consentito l’ottenimento di mosti eleganti, di buona struttura e ottima componente aromatica. Successivamente è stata completata la fermentazione malolattica sempre in acciaio e del tutto spontanea, che si sono completate a fine novembre, per poter proseguire poi all’introduzione del mosto in legno.
AFFINAMENTO
Al termine della fermentazione malo-lattica e dopo una turnazione di travasi per assicurarne la pulizia, il vino inizia il periodo di affinamento in barrique di rovere francese per un periodo che va dai 20 ai 25 mesi. La durata dell’affinamento viene decisa tecnicamente in base all’andamento stagionale dell’annata.
Negli anni venti, studente a Pisa, Mario Incisa della Rocchetta sognava di creare un vino di razza. Il suo ideale, come per l'aristocrazia dell'epoca, era il Bordeaux.
Così lo descrive in una lettera a Veronelli del 11/6/1974.
”…l’origine dell’esperimento risale agli anni tra il 1921 e il 1925, quando, studente a Pisa e spesso ospite dei Duchi Salviati a Migliarino, avevo bevuto un vino prodotto da una loro vigna sul monte di Vecchiano che aveva lo stesso inconfondibile “bouquet” di un vecchio Bordeaux da me appena assaggiato più che bevuto, (perché a 14 anni non mi si permetteva di bere vino) prima del 1915, a casa di mio nonno Chigi.”
Essendosi stabilito con sua moglie Clarice nella Tenuta San Guido sulla costa Tirrenica, sperimentò alcuni vitigni francesi (le cui barbatelle aveva recuperato dalla tenuta dei Duchi Salviati a Migliarino, e non dalla Francia) e concluse che il Cabernet aveva "il bouquet che ricercavo".
Nessuno aveva mai pensato di fare un vino "bordolese" in Maremma, una zona sconosciuta sotto il punto di vista vinicolo.
La decisione di piantare questa varietà nella Tenuta San Guido fu in parte dovuta alla somiglianza che egli aveva notato tra questa zona della Toscana e Graves, a Bordeaux. Graves vuole dire ghiaia, per il terreno sassoso che distingue la zona, proprio come Sassicaia, in Toscana, denomina una zona con le stesse caratteristiche.
Dal 1948 al 1967, il Sassicaia rimase dominio strettamente privato, e fu bevuto solo nella Tenuta.
Ogni anno, poche casse venivano messe a invecchiare nella cantina di Castiglioncello.
Il marchese ben presto si rese conto che invecchiando il vino migliorava considerabilmente. Come spesso accade con i vini di grande levatura, quelli che prima erano considerati difetti, col tempo si trasformarono in virtù.
Ora amici e parenti incitavano Mario Incisa ad approfondire i suoi esperimenti e perfezionare il suo stile di vinificazione rivoluzionario per quella zona.
L'annata del 1968 fu la prima ad essere messa sul mercato, con un'accoglienza degna di un Premier Cru Bordolese.
Negli anni seguenti la cantina venne trasferita in locali a temperatura controllata, tini d'acciaio rimpiazzarono i tini di legno per la fermentazione, e le barriques francesi vennero introdotte per l'invecchiamento.
Impossibile caricare la disponibilità di ritiro
